Il valore salvifico della sofferenza e la gioia del Vangelo

 


 

 

 

Terra d'Otranto, 8 febbraio 2010

 

Carissime Amiche, Carissimi Amici,

 

è con grande gioia che ho partecipato questa sera ad un incontro di Spiritualità mariana, che si è tenuto presso la Diocesi di Otranto.

Poiché, solitamente, vivo e lavoro a Milano, non ho ancora avuto occasione di leggere la Lettera pastorale del Vescovo locale, su cui siamo stati chiamati a riflettere, per iniziativa del Parroco. Condivido tuttavia la fatica che molte Sorelle e Fratelli in Cristo affrontano dinanzi al problema della sofferenza, un mistero che pure è stato oggetto di una pregiatissima Lettera "Apostolica" pontificia, dal titolo "SALVIFICI DOLORIS", pubblicata l'11 febbraio 1984 da parte del rimpianto Pontefice Giovanni Paolo II (Karol Woitila).

Quanti hanno sollevato questa questione, hanno certamente dato prova di grande coraggio, ciò in quanto viviamo in un epoca in cui, con particolare ostinazione, i ricchi sfruttatori del lavoro altrui pretendono di cancellare dalla coscienza popolare il tema della sofferenza, che pure rimane una grave esperienza patita dai poveri, dagli oppressi, dagli ammalati e dagli sfruttati di tutte le epoche e di tutte le latitudini.
È mia netta impressione che quest’opera di rimozione venga condotta non solo attraverso ossessivi messaggi televisivi e mediatici, ma purtroppo anche attraverso alcuni improvvidi messaggi ecclesiali.
Ritengo pertanto di rendere un servizio utile alla comune ricerca spirituale in cui siamo tutti impegnati, segnalando il testo della preziosissima Lettera Apostolica pubblicata da Giovanni Paolo II nel 1984, avente ad oggetto proprio il valore salvifico della sofferenza, di cui oggi mi sembra si stia perdendo la consapevolezza, rischiando così di abbandonare i giusti, i sofferenti ed i fedeli ad una difficile situazione di smarrimento dinanzi alla esaltazione mediatica della fortuna dei gaudenti, dei ladri e dei furbi; lasciando in tal modo che satana ed i satanisti possano indurre i credenti nell'errore di essere stati abbandonati da Dio.
È infatti mia personale opinione che la vicinanza dimostrata da Cristo nei confronti dei sofferenti e degli oppressi di tutte le latitudini e di tutte le epoche costituisca un elemento storico e culturale imprescindibile, con cui ogni seria ricerca spirituale non potrà mai fare a meno di misurarsi, tanto da rivelare l'essenza stessa del progetto evangelico, incentrato sul ribaltamento del progetto satanico. Il tributo pagato da Cristo e da molti Cristiani a tale messaggio di vicinanza e di solidarietà nei confronti dei sofferenti di tutte le epoche mi obbliga, pertanto, a questa citazione culturale e a questa testimonianza spirituale, dirette a sostenere la causa di liberazione degli oppressi.

Il testo di tale Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II è facilmente rintracciabile su internet. Mi occuperò comunque di proporlo presto anche sul sito www.CIVL.it, ove sono già presenti alcuni documenti offerti alla comune condivisione delle navigatrici e dei navigatori.

Poiché tuttavia non voglio cadere nella trappola di apparire eccessivamente afflitto, sono tenuto a ricordare che, negli anni Ottanta, sono stati prodotti da autorevoli esponenti ecclesiali anche preziosissimi testi sul tema della gioia. In particolare voglio ricordare il volume pubblicato dal Card Carlo Maria Martini dal titolo “LA GIOIA DEL VANGELO”, che raccoglie alcune meditazioni della “Scuola della Parola” tenutasi in quegli stessi anni nella Diocesi di Milano, di cui sarà mia cura riprodurre ampia citazione sempre sul sito internet www.CIVL.it.

Inoltre, per una migliore trattazione, nell’ambito della ricerca spirituale cristiana, sui temi della sofferenza e della gioia, risulta importante e prioritario segnalare anche i testi pubblicati dal Vescovo pugliese Mons. Antonio Bello, con particolare riferimento ai titoli: “PIETRE DI SCARTO” e “CIRENEI DELLA GIOIA”. Questi testi sono rintracciabili presso le Librerie religiose, (come ad esempio la Libreria sita a Tricase (Lecce) in Via Roma).

Nel ringraziarVi per l’attenzione e nella speranza di poter essere stato utile alla comune ricerca spirituale, prego di voler gradire cordiali saluti.

 

Raffaele Paolo Coluccia

 

 

Post Scriptum:

 

A precisazione delle informazioni sopra esposte, occorre aggiungere che i libri di Mons. Antonio Bello sono reperibili non solo nelle librerie religiose, ma anche in quelle comuni. In particolare nella Città di Tricase (Lecce) si può fare riferimento, oltre alla Libreria “Logos” sita in Via Roma, anche alla Libreria delle “Edizioni dell’Iride” sita in Piazza Principessa Antonietta ed alla Libreria “Marescritto” di Via S. Spirito, senza trascurare inoltre la possibilità di poter trovare tali opere anche presso altri negozi.