Imbroglio bergoglio

 

 

 

Milano, 11 luglio 2013

 

 

Il fascista argentino bergoglio si affanna ad occultare il passato criminale suo personale e dei fascisti (argentini, cileni, astigiani, sudamericani e di tutti gli altri paesi, compresi gli Stati Uniti d'America e la Russia di putin) che gli sono complici nelle peggiori nefandezze criminali, così come nell’usurpazione e nel saccheggio degli Stati e della Chiesa cattolica.

In mancanza di riforme ecclesiali, i cialtroni fascisti pederasti usano la Chiesa come agenzia di riciclaggio di criminali fascisti.

La propaganda, la demagogia ed il populismo, a cui ricorre bergoglio per turlupinare le masse, rispondono all’armamentario più collaudato dal fascismo populista argentino e sudamericano.

Gli ecclesiastici pederasti collusi e complici del fascismo criminale cileno ed argentino sperano di occultare i propri crimini, attraverso l’impostura vaticana del fascista bergoglio, la quale risponde ad un progetto satanico fascista, finanziato ed imposto dai regimi plutocratici internazionali, diretto alla soppressione dei diritti dei lavoratori, della libertà e dell’eguaglianza dei cittadini ed alla instaurazione di dittature totalitarie che consentano agli sfruttatori schiavisti di conservare ed aumentare le loro ingiuste rapine.

Le personali devianze libidiche psicologiche non corrette conducono diversi nunzi apostolici (ambasciatori del vaticano presso i Paesi sovrani) a ricercare un’insana protezione psicologica presso le peggiori personalità autoritarie, ovvero presso i peggiori dittatori criminali fascisti, (com’è avvenuto ad esempio, in Cile, negli anni Settanta, presso il dittatore Pinochet, a causa della medesima inettitudine vaticana colpevole di danni incommensurabili alle democrazie di tutto il mondo, dall’assassinio di Salvador Allende a quello di Aldo Moro).

Come ha giustamente denunciato il periodico d’informazione L’Espresso, la Segreteria di stato vaticana ha sempre utilizzato i nunzi apostolici per perseguitare i Teologi della Liberazione e per sostenere i regimi fascisti e schiavisti oppressivi e criminali.

Tali storture e nefandezze si sono prodotte a causa della mancanza di riforme ecclesiali, che possano rimediare agli errori di impostazione ecclesiale ed alle eresie dogmatiche e dottrinali che sovvertono le verità evangeliche.

La struttura della Chiesa cattolica e la sua dottrina dogmatica hanno bisogno di radicali riforme in senso evangelico, capaci di riabilitare il senso ed il significato della Rivelazione cristiana. Si fanno qui due esempi di riforme ecclesiastiche più urgenti che la propaganda fascista cerca invece di occultare:

1)        La prima proposta di riforma attiene alla struttura giuridica della Chiesa cattolica e riguarda l'abolizione dell'imposizione del celibato per i sacerdoti. Pur in considerazione dell’esperienza di indiscutibile santità che nel corso del Novecento ha caratterizzato molte vocazioni religiose celibatarie, attualmente occorre purtroppo riscontrare che questa imposizione favorisce la carriera dei peggiori pederasti criminali ed agevola le perversioni psicologiche e comportamentali sado-masochistiche, su cui fanno leva anche gli sfruttatori del lavoro altrui al fine di pretendere la legittimazione dello sfruttamento schiavistico dei lavoratori.

2)        La seconda proposta di riforma riguarda direttamente la dottrina cattolica e la correzione dei suoi dogmi. È infatti necessario riconoscere il significato della passione (sofferenza) e del martirio di Cristo (Dio), quale vicinanza e solidarietà da Lui storicamente espresse nei confronti degli sfruttati, degli oppressi, dei poveri, dei sofferenti, contro i quali si rovescia, da sempre ed in maniera soverchiante, il disprezzo satanista, diretto a dividere l’umanità tra oppressi ed oppressori, inducendo questi ultimi a lucrare illecitamente sullo sfruttamento schiavistico, mediante l’oppressione dittatoriale. Corollari di tale riforma dottrinale saranno il superamento dell’idolatria dell’obbedientismo (eresia che nasce dalla mancanza di fede in Cristo) e la condanna della piaga del servilismo (generato dalla necessità di sopravvivenza in condizioni di miseria estrema).

 

I gerarchi psicopatici della Chiesa cattolica sono finanziati ed imposti ai fedeli da parte degli sfruttatori schiavisti e fascisti. Questi risultano interessati ad utilizzare la religione come strumento di ottundimento della capacità critica degli oppressi e sono altresì interessati a neutralizzare la valenza rivoluzionaria della Rivelazione cristiana e del suo Messaggio evangelico di liberazione in favore degli schiavi, degli sfruttati, dei prigionieri, dei carcerati e degli oppressi.

Al fine di favorire la carriera ecclesiastica dei fascisti pederasti, vengono perseguitati i migliori carismi cristiani, che risultano invece suscitati dallo Spirito santo per la rivoluzione cristiana.

A tale fine perverso, anti-rivoluzionario ed anti-evangelico, le aree geografiche più povere del pianeta_______________________________________ vengono utilizzate come serbatoio di manovalanza e di funzionari della reazione contro-rivoluzionaria. Sfruttando il bisogno di lavoro determinato dalla povertà e sfruttando altresì il rigore dell’educazione cattolica tradizionale a cui i giovani meridionali sono istruiti, questi ragazzi vengono reclutati _________________________________ nella Polizia di Stato, nelle Forze Armate e nella Chiesa Cattolica. Non tutti i giovani poveri ecclesiastici cattolici riescono a preservare il carisma donato dallo Spirito santo, come nell’esperienza di santità del Vescovo pugliese Mons. Antonio Bello. Più spesso infatti, la Segreteria di Stato vaticana intercetta i giovani più ambiziosi e _______________________________________________ li instrada nella rete repressiva diretta a perseguitare i Teologi della Liberazione in America latina, come avviene ad esempio mediante il sistema delle nunziature apostoliche, diretto appunto a perseguitare i Teologi della Liberazione nei Paesi più poveri, come quelli dell’America latina.

Alcuni di questi funzionari ecclesiastici dediti alla persecuzione nei confronti dei teologi della liberazione contraggono in tal modo gravi psicopatie, dovute a devianze libidiche e pederastiche indotte dall’ambiente vaticano, dalla simonia ecclesiastica e dalla prostituzione in funzione del carrierismo e della sete di potere.

 

Le cosche mafiose dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti possono profittare della connivenza di questi fascisti pederasti per riciclare i proventi illeciti nelle casse ecclesiastiche.

Inoltre, per favorire la carriera degli ecclesiastici fascisti e pederasti, i potentati politici ed economico-finanziari, le mafie, i servizi segreti delle potenze economiche e politiche procedono alla soppressione fisica dei sacerdoti migliori che, con la santità della loro vita e con il rigore del loro ministero possono involontariamente fare ombra agli ecclesiastici criminali fascisti, generando involontariamente termini di paragone presso il Popolo dei fedeli che le gerarchie vaticane non tollerano. Queste gerarchie ipocrite infatti preferiscono confrontarsi con i miscredenti che negano l’esistenza di Dio e che non si rendono conto della mancanza di fede che ammorba le gerarchie ecclesiastiche, piuttosto che esporsi al confronto con sacerdoti e con credenti che esprimono invece una fede evangelica autentica, lineare e cristallina.

 

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L’accanimento satanico da parte delle strutture fasciste vaticane contro l’evangelismo salentino di Terra d’Otranto rientra nel progetto ecclesiastico fascista repressivo diretto a sradicare l’impostazione progressista, politica ed evangelica espressa da Giuseppe Di Vittorio, da Aldo Moro e dal Vescovo pugliese Mons. Antonio Bello. In particolare la testimonianza di quest’ultimo profeta continua ad echeggiare nelle coscienze dei credenti pugliesi e non solo pugliesi, a motivo dell’opera intellettuale, pastorale, pacifista e caritativa, in cui il Pastore salentino si è distinto sino ad essere acclamato Apostolo della pace. Presidente di Pax Christi e Vescovo di Molfetta, Mons. Bello è nato ad Alesano (Lecce) nel 1935 ed è deceduto a Molfetta (Bari) nel 1993.

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L’insana rimozione della memoria delle testimonianze profetiche come quella espressa da Mons. Antonio Bello e l’opera di restaurazione anti-evangelica vengono imposte dai settori fascisti vaticani che obbediscono agli interessi degli sfruttatori schiavisti. Gli obiettivi perseguiti dagli sfruttatori schiavisti sono: la neutralizzazione della valenza rivoluzionaria del Messaggio evangelico e l’utilizzo della religione come strumento di ottundimento della capacità critica degli oppressi. Le finalità ultime che tale strategia fascista intende perseguire sono: 1) l’arricchimento derivante dallo sfruttamento schiavistico dei lavoratori; 2) la soppressione dei diritti dei lavoratori che dovranno essere ridotti a schiavi acritici (tra loro divisi e competitivi); 3) la profanazione dei rapporti di lavoro come di ogni altra dimensione in cui si realizza la divinità dell’essere umano redento da Cristo, 4) l’instaurazione di regimi totalitari schiavistici, che impediscano la ribellione degli oppressi, e che legalizzino il culto idolatrico ed anti-evangelico del disprezzo, legalizzando l’ingiusto arricchimento perpetrato dagli sfruttatori e dagli oppressori ai danni degli schiavi.

L’inclinazione antievangelica e fascista della struttura ecclesiastica, coartata dalle usurpazioni dei vertici gerarchici vaticani, finanziati dai potentati schiavistici, offende i cristiani autentici ed onesti i quali non possono essere chiamati ad occultare i crimini commessi dai fascisti ai danni dei popoli oppressi.

Anche in Puglia, pertanto, negli scorsi anni si sono avvertite le catastrofiche conseguenze della insana rimozione della tensione profetica espressa dal Vescovo Antonio Bello, (una conseguenza potrebbe essere ad esempio la strage di lavoratori verificatasi nel 2008). Tali catastrofi risultano accompagnate dalle manovre fasciste e laiciste dirette a legalizzare la pederastia e con essa lo sfruttamento schiavistico dei lavoratori.

Occorre quindi procedere senza indugio nella riforma ecclesiastica al fine di tutelare la reputazione e la credibilità dei Cristiani autentici ed al fine di restituire senso e significato rivoluzionario anti-schiavistico al Messaggio di Cristo.

Ne deriva la necessità di organizzare la Resistenza contro i cialtroni fascisti insediatisi in vaticano e di procedere alla riforma ecclesiastica e dottrinale in senso evangelico, ricostruendo il pensiero di Cristo e delle prime Comunità anti-schiavistiche cristiane. Tale pensiero va quindi contestualizzato e restituito alla originaria valenza rivoluzionaria. Per correggere le cancellazioni e le manipolazioni apportate al testo evangelico da parte degli schiavisti di tutte le epoche, potrà rendersi opportuno procedere ad una riscrittura del Vangelo di Cristo, al fine di valorizzare soprattutto la novità espressa dalla concezione evangelica del rapporto di lavoro, così come risulta espressa ad esempio dal capitolo 21 del quarto Vangelo (Gv 21,3). Occorre quindi tener presente che, nei secoli trascorsi, i testi evangelici possono essere stati gravemente emendati in più punti, a causa delle manipolazioni operate degli usurpatori, per conto dei potentati che hanno voluto occupare la struttura ecclesiastica per fini di potere. Tali potentati risultano interessati a neutralizzare la valenza rivoluzionaria anti-schiavistica del Messaggio evangelico di liberazione, il quale era originariamente diretto alla liberazione dei prigionieri, dei poveri, degli oppressi, degli sfruttati e dei “ciechi” (Lc 4,16-30). Una finalità questa che risulta incompatibile con l’idolatria obbedientistica e con il servilismo.

 

Possono risultare utili alla necessità di predisporre queste riforme ecclesiali e dottrinali i contributi culturali offerti da alcuni autori cristiani particolarmente illuminati, tra i quali posso segnalare i seguenti:

Enzo Mazzi, autore del libro: “Cristianesimo ribelle”, Manifestolibri, 2008;

Gustavo Gutiérrez, autore dell’opera: “Teologia della liberazione. Prospettive”, Queriniana, 1972;

Antonio Bello, “Convivialità delle differenze. Omelie crismali”, Ed. La Meridiana, 2006.

 

Con l’auspicio che il Popolo di Dio riesca presto a liberarsi dagli usurpatori fascisti vaticani ed a procedere alle riforme ecclesiali e dottrinarie di cui la Chiesa cattolica e la società civile hanno urgente bisogno, ringrazio le amiche lettrici e gli amici lettori per la preziosa attenzione dedicata a queste riflessioni.

Cordiali saluti.

R.P.C.

 

Imbroglio bergoglio

 

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