ALBERTO NISMAN

IL FASCINO DEL BENE

 

L'assassinio del Procuratore di Buenos Aires Alberto Nisman, colpito Domenica 18 gennaio 2015, a motivo delle sue indagini sulla strage perpetrata nel 1994 contro gli Ebrei nella Sinagoga di Buenos Aires, costituisce un grave crimine politico neonazista, che risponde alla medesima politica criminale dittatoriale, totalitaria ed illiberale, già responsabile degli omicidi e del martirio di Mons. Manuel Larraín, di Mons. Enrique Angelelli, di Mons. Oscar Romero e di Mons. Francesco Coluccia. Tale politica repressiva ed omicida, risponde agli interessi degli sfruttatori e dei pervertiti, i quali si accaniscono contro i Pastori cristiani che lottano in difesa della ragione e della dignità umana e per la Teologia della Liberazione in America Latina e negli altri paesi del mondo.

Nel 2005, in Salento, Mons. Coluccia è stato assassinato in maniera terroristica dalle mafie, allo scopo di neutralizzare il senso critico e l'uso della ragione da parte dei cristiani e per imporre ai parroci una supina obbedienza alla criminalità organizzata, interessata tra l'altro anche a reprimere la protesta che alcuni coraggiosi cittadini salentini agitano contro le fabbriche inquinanti ed improduttive, che garantiscono facili arricchimenti in violazione alle norme di tutela ambientale. Le cosche politico-mafiose aggrediscono questi coraggiosi cittadini salentini per ridurli al silenzio, al fine di proseguire le attività inquinanti, reprimere la capacità critica dei cittadini e dei cristiani, ridurre il cristianesimo a superstizione ed a strumento di ottundimento popolare. La struttura ecclesiastica della Chiesa cattolica non riformata viene utilizzata dalle mafie per reprime ogni senso critico, per neutralizzare la valenza rivoluzionaria del Vangelo di Cristo e per imporre una sciocca idolatria dell'obbedientismo, che oltraggia la dignità dei cristiani autentici, la dignità del Vangelo e della tradizione storica cristiana.

Nell'Italia del 2014/2015, la politica nazionale post-fascista e post-comunista risulta indirizzata ad imporre una nuova dittatura schiavista, al fine di occultare l'incapacità dei politici di risolvere i problemi generati dalla crisi economica, determinata dall'ingordigia degli sfruttatori, dall' imbecille arroganza dirigenziale e dall'insipiente narcisismo delle corporazioni. Tale politica criminale intende neutralizzare la valenza rivoluzionaria del cristianesimo, per avvalersi della religione come superstizione, come strumento di ottundimento della capacità critica popolare, come educazione all'obbedientismo acritico dei cristiani e dei cittadini.  Per questo i migliori sacerdoti vengono eliminati, mentre vengono premiati i cialtroni.

Non aiuta a trovare una soluzione politica ed ecclesiale al problema della crisi della democrazia il fanatismo omicida e satanista anticristiano, a cui, in Italia, si dedicano troppo facilmente gli ambienti laicisti del sedicente comunismo partigiano e rivoluzionario, il quale non dimostra di essersi ancora emancipato dalla sudditanza ai servizi segreti russi, (tanto quanto la destra eversiva risulta condizionata dai servizi segreti fascisti).

 

La notizia dell'assassinio del Procuratore argentino Alberto Nisman costituisce un allarme per la difesa della democrazia in tutto il mondo e per la tutela della dignità del cristianesimo.

 

Troppi criminali nazisti in Argentina. La dittatura militare fascista non è finita. Troppi criminali fascisti si sono arricchiti illecitamente profittando del regime militare degli anni Settanta. La dittatura fascista argentina (come le altre dittature imposte nei paesi latino-americani) si è configurata come una sperimentazione politico-criminale condotta dai criminali nazisti fuggiti in Sud America dalla Germania nazista a seguito della sconfitta da loro subita nel 1945. La sperimentazione criminale nazista consiste nel perseguimento di un grado sempre più efferato di disumanità e di atrocità, perseguito e raggiunto dai nuovi regimi fascisti: in quello argentino un efferato grado di atrocità e di disumanità è stato deliberatamente perseguito e conseguito anche attraverso il sequestro dei neonati, figli dei martiri desaparecidos, da parte degli stessi carnefici fascisti. Il regime successivo a quello dittatoriale (oggi rappresentato dalla populista Cristina Fernández de Kirchner) copre i crimini perpetrati dalla dittatura fascista. Ne è prova lampante la nomina a capo di stato maggiore dell'esercito di un militare (Cesar Milani) già complice della precedente dittatura criminale e colpevole dell'assassinio di militari desaparecidos, eliminati senza pietà perché critici verso il regime.

Il parossismo è stato raggiunto nel 2013 a Roma, quando lo scontro tra bande fasciste all'interno della struttura di vertice della Chiesa cattolica è stato composto dall'accordo stipulato tra Ratzinger e Bergoglio. In base a tale accordo, si è attuato un avvicendamento al vertice vaticano, che era stato già programmato da tempo. Pertanto l'arrivo a Roma dell'ecclesiastico fascista argentino Jorge Bergoglio è stato fatto coincidere con il festeggiamento per il centesimo compleanno del criminale nazista Erich Priebke, il quale era stato estradato proprio dall'Argentina per essere processato in Italia.

Bergoglio risulta connivente con le complicità nei confronti dei crimini della dittatura fascista, come dimostrano -tra gli altri- le preziose opere storiografiche di Horacio Verbitsky e di Loris Zanatta. I cristiani autentici devono denunciare con infinita amarezza che, purtroppo, le istituzioni ecclesiastiche non riformate vengono sovente usate come stampella dei regimi fascisti, compromettendo in tal modo la credibilità ed offendendo la dignità dei cattolici autentici, ai quali va invece riconosciuto il diritto di dissociarsi dall'uso criminale delle strutture cattoliche non ancora riformate. Occorre difendere la dignità dei cristiani autentici. Occorre contrastare l'azione di satana volta alla neutralizzazione della valenza rivoluzionaria del Vangelo di Cristo e della Sua Chiesa. Pertanto i cristiani autentici hanno diritto di denunciare l'assoluta mancanza di comunione con Cristo e con la Chiesa che Egli ama da parte di Bergoglio e degli altri cialtroni che usano la struttura ecclesiastica non riformata per turlupinare le masse e per coprire i crimini dei fascisti. La dignità del Vangelo di Cristo e la dignità dei Cristiani autentici merita di essere difesa, anche in ragione del contributo al progresso dei popoli che il cristianesimo autentico, espresso dalla Teologia della Liberazione, è capace di esprimere attraverso la lotta dei teologi e dei pastori più coraggiosi come Gustavo Gutièrrez, Ignacio Ellacurìa, Jon Sobrino, Oscar Romero, Enrique Angelelli, Manuel Larraín, Antonio Bello e tanti altri. Al contrario, Bergoglio e Ratzinger hanno fatto carriera perseguitando i teologi della liberazione e difendendo i criminali fascisti. Pertanto, se si vuole difendere la dignità del Vangelo e dei Cristiani autentici, occorre avere il coraggio di riconoscere l'assoluta mancanza di comunione con Cristo da parte di Ratzinger e di Bergoglio, ed occorre avere il coraggio di lottare per la riforma della Chiesa cattolica, che non deve più rischiare di servire da stampella per i regimi dittatoriali di sfruttamento coloniale, ma deve essere occasione di relazione con Dio, divenendo anche strumento di liberazione dei popoli.

 

 


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