Istituto    Veritatis    Mater

 

 

 

Alla cortese attenzione della

 

Fondazione Don Tonino Bello

Alessano (Lecce)

 

e delle Altre Pregiatissime Destinatarie

e degli Altri Pregiatissimi Destinatari

 

 

 

Oggetto:        Pubblicazione dal titolo Cristianesimo e politica nell’età contemporanea, dedicata a Mons. Francesco Coluccia ed agli altri Santi e Sante Martiri di Terra d’Otranto.

 

 

 

Anche quest’anno ho la fortuna di poter ricordare l’anniversario di Mons. Francesco Coluccia con un'iniziativa di carattere culturale.

Sono pertanto lieto di poter festeggiare l’89mo anniversario della nascita di don Francesco (1924-2013) mediante la pubblicazione di uno studio dal titolo “Cristianesimo e politica nell’età contemporanea”, in cui ho raccolto alcuni documenti elaborati in occasione della mia partecipazione all’esame di ammissione ai Dottorati di ricerca presso l’Università cattolica di Milano ed in occasione della precedente tesi di laurea in Giurisprudenza. Questa pubblicazione, realizzata in maniera molto sobria a causa della povertà dei mezzi a disposizione, comprende due contributi culturali, uno di carattere storico-teologico, l’altro di carattere sociologico. Entrambi questi contributi sono finalizzati alla elaborazione di una “teologia della libertà”, in cui mi impegnerò nei prossimi anni, mettendo a frutto gli studi di carattere teologico, storico e filosofico in cui sono attualmente impegnato presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e presso l’Università degli studi di Milano, (compatibilmente con gli impegni di lavoro che svolgo presso l’amministrazione di questo medesimo Ateneo).

Questa “teologia della libertà” si prefiggerà di contribuire alle elaborazioni già avviate nel dibattito teologico post-conciliare, mediante lo studio della storia contemporanea, l’esegesi biblica, l’analisi delle società moderne e della psicologia individuale. In questo senso, i due contributi proposti nella pubblicazione in oggetto potranno costituire i primi mattoni di tale costruzione teologica, le cui finalità saranno orientate alla individuazione degli elementi culturali su cui il movimento cristiano deve poter contare al fine di promuovere il rapporto tra Dio e gli uomini e le donne nell’età contemporanea, la riforma della Chiesa cattolica, le linee morali e politiche più adeguate per cambiare il mondo in senso evangelico. Su questa strada si dovranno certamente superare anche gli ostacoli opposti dal triste decadentismo contemporaneo, volto a sopprimere la religione come ogni altra istanza etica che si opponga allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo ed all’ingiusto arricchimento degli sfruttatori ai danni degli oppressi. In questo senso sarà importante ricordare anche la dottrina di Giovanni Paolo II in ordine alla dignità del lavoro umano (Laborem exercens) oltre alle figure eroiche e profetiche della religiosità impegnata contemporanea, quali ad esempio: Helder Camara, Antonio Bello, Lorenzo Milani, Elisa Springer.

 

·        Il primo contributo offre pertanto una rapida sintesi storica del rapporto tra la fede cristiana e la politica nell’età contemporanea, (periodo che parte dalla rivoluzione francese del 1789, per arrivare sino ai nostri giorni). A completamento di questo studio, viene proposto un progetto di ricerca a cui mi atterrò nei prossimi anni al fine di dare concretezza a queste intenzioni.

 

·        Il secondo contributo illustra invece i risultati di una ricerca sociologica sul fenomeno del volontariato, analizzato in maniera comparativa nelle diverse regioni italiane. Mediante questo studio, l’analisi dei dati statistici elaborati dall’ISTAT ha fornito conferma della validità dell’intuizione formulata nel 1991 dal Vescovo Antonio Bello circa l’esistenza di una relazione sociologica diretta tra il problema della povertà ed il fenomeno del volontariato. Questo dato costituisce ragione di ottimismo circa la capacità del tessuto sociale di esprimere risposte ai problemi che pure lo affliggono gravemente, indicando così le migliori risorse a cui le istituzioni possono fare riferimento nella loro azione politica (ed amministrativa) che sia diretta a rimuovere le cause della povertà e della marginalità, così come a risolvere gli altri problemi sociali.

 

        I risultati di questi ricerche storiche e sociologiche potranno essere consultati anche sui siti internet:  www.civl.it  e  www.fivl.net.

Spero che la mia pubblicazione circa la conferma statistica delle felici intuizioni formulate nel 1991 dal Vescovo Antonio Bello possa contribuire al riconoscimento ed alla proclamazione della sua santità, per il bene del cammino spirituale dei fedeli e dell’intera società umana, vista la portata universale del suo pensiero e della sua attività pastorale.

 

Anche quest’anno, quindi posso dedicare a mio zio Don Francesco ed alle persone che lo amano un nuovo contributo di studio scientifico e culturale diretto a realizzare le finalità evangeliche a cui egli ha voluto dedicare la propria vita, il proprio servizio e la propria intelligenza. È infatti proprio al suo insegnamento teologico ed al suo rigore scientifico e morale che devo i risultati di queste ricerche storiografiche, teologiche e sociologiche, le quali non partono da intenti astrattamente apologetici, ma da un’analisi molto concreta della realtà sociale del nostro tempo, con i suoi problemi di sfruttamento e di oppressione, a cui l’insegnamento cristiano propone di dare risposta.

 

        Quanto al metodo editoriale che ho voluto seguire, si potrà facilmente riscontare, in questa piccola pubblicazione, l’accostamento del testo dattiloscritto alle copie dei fogli manoscritti del medesimo elaborato che, nello scorso mese di ottobre 2012, avevo consegnato alla commissione esaminatrice per il Dottorato di ricerca presso l’Università cattolica di Milano. L’accostamento del testo dattiloscritto al testo manoscritto segnala un atteggiamento di rigore e di trasparenza che dovrà essere rispettato anche per la trascrizione e la pubblicazione postuma degli scritti lasciati da mio zio Don Francesco. Egli infatti ha lasciato copiose elaborazioni manoscritte, a cui occorre fare riferimento nella pubblicazione dei sui scritti, al fine di verificare la corrispondenza al suo pensiero originale di quanto può essere oggi pubblicato a suo nome.

        Sarebbe inoltre auspicabile la ricerca dei filmati inerenti le celebrazioni religiose (spesso matrimoniali) effettuate nella Parrocchia di Andrano dal 1952 al 2005 al fine di rilanciare anche con documenti audiovisivi l’attività pastorale di Don Francesco.

Al fine di procedere secondo il progetto culturale concordato con mio zio Don Francesco, sto procedendo alla fondazione dell’Istituto Veritatis Mater, quale strumento di ricerca culturale e teologica che, insieme al periodico d’informazione religiosa Sentinelle del Mattino, potrà costituire un valido strumento di promozione culturale, utile ad approfondire le riflessioni spirituali e le ricerche storiche a cui Don Francesco e gli altri Spiriti illuminati di Terra d’Otranto si sono dedicati nell’età contemporanea.

Essendo quindi il mio lavoro di ricerca storica e culturale direttamente conseguente all’insegnamento di mio zio Don Francesco e degli altri Spiriti illuminati di Terra d’Otranto, sottopongo volentieri i risultati di tali ricerche all’attenzione degli amici, dei parenti, dei Sacerdoti e dei Vescovi, che hanno avuto la grazia di conoscerli e di frequentarli e che insieme con loro possono tuttora raccogliersi in preghiera.

A questa Comunità di Pastori, di Sorelle e di Fratelli in Cristo chiedo la cortesia di voler ricordare mio zio Don Francesco, oltre che con la preghiera ordinaria anche con le Celebrazioni eucaristiche, preferibilmente nelle date del 21 gennaio e del 9 febbraio, anniversari che ne segano il transito su questa terra.

        Li ringrazio quindi sin d'ora e di cuore per questo ricordo e per queste celebrazioni religiose, sicuro che la santità di Don Francesco e degli altri Santi e Sante Martiri di Terra d’Otranto potranno consentire anche alle popolazioni salentine ed in particolare ai lavoratori, alle lavoratrici, ai poveri ed agli emarginati, nei quali maggiormente si rivela la grazia divina, di poter finalmente giovare di un sempre rinnovato rapporto con Dio, ma anche del benessere sociale, dello sviluppo economico e del fervore culturale che la grazia spirituale può certamente favorire. La grazia divina può infatti certamente ispirare l’avvio di virtuosi processi di rinnovamento individuale e sociale, fondati sulla cultura evangelica, a cui le popolazioni salentine aderiscono da due millenni.

 

        Questo auspicio si colora quest’anno di una particolare soddisfazione, maturata in campo ecclesiale. Pare infatti che finalmente, gli immani sforzi compiuti al fine di ottenere il giusto riconoscimento e la proclamazione della santità dei Martiri di Otranto (caduti nel 1480) abbia finalmente prodotto un risultato concreto. Entro l’anno anche la Sede Romana della Chiesa universale dovrebbe infatti riconoscere l’eclatante santità del Martiri di Otranto del 1480. Spero che questo importante evento ecclesiale indichi anche il giusto riconoscimento e la prossima proclamazione della santità degli altri Martiri salentini, quali i caduti ed i sopravvissuti ai genocidi che colpirono le Comunità cristiane di Marittima e di Diso nel 1537 e nel 1573, i caduti ed i sopravvissuti delle Comunità di Castro e di Andrano della medesima epoca, nonché i Testimoni della fede del nostro tempo, quali l’On. Aldo Moro, il Vescovo Mons. Antonio Bello, la Prof.ssa Elisa Springer e Mons. Francesco Coluccia, la cui testimonianza di vita continuerà ad illuminare il cammino di fede delle donne e degli uomini di oggi e di domani.

Resto infatti certo che, per meglio affrontare e superare i gravi problemi sociali ed individuali che affliggono gli uomini e le donne del nostro tempo, potrà giovare la contemplazione della luminosa santità di questi eroici Testimoni della fede di origine salentina. Questa contemplazione riuscirà infatti a soccorrerci efficacemente nel nostro cammino di fede e nell’impegno per il cambiamento della società e per la riforma ecclesiale.

Lungo questo percorso, non mancano purtroppo gli ostacoli opposti da quanti possono essere interessati ad una insana rimozione della memoria di queste luminose testimonianze di vita evangelica, santa, intrepida e coraggiosa.

Tuttavia la confidenza maturata con il Vangelo di Cristo così come lo studio delle biografie dei Testimoni della fede del nostro tempo mi confortano nella prosecuzione di quest’impegno, rassicurandomi circa l’importanza dei giovamenti sociali che potranno certamente derivare soprattutto alle popolazioni di Terra d’Otranto ed all’intera Chiesa universale dal riconoscimento della santità dei suoi Profeti e dei suoi Spiriti illuminati.

        Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti.

Milano, 17 gennaio 2013

Raffaele Coluccia                    

 

 Cristianesimo e politica Coluccia.htm

 

 

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